Disegno di Legge n. 0 del

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Testo della Proposta di Legge

                     RELAZIONE DEL DEPUTATO PROPONENTE


Onorevoli colleghi,

in un convegno svoltosi a Verona al Vinitaly
sull'agricoltura in generale è emerso che l'allevamento
dell'asino, se condotto con determinazione e
professionalità, può essere motore di ulteriore sviluppo
per la nostra Regione.

L'Asino (Equus asinus domesticus) è stato da sempre
impiegato dall'uomo per il tiro, per la sella e
soprattutto per il basto, animale molto rustico,
presenta un carattere docile, paziente e riservato. Un
tempo molto diffuso, è andato via via scomparendo a
causa della crescente meccanizzazione dei lavori in
campagna.

Negli ultimi anni è stato oggetto di crescente
interesse, a causa dell'onoterapia (pratica che utilizza
l'asino come strumento terapeutico per rimettere in moto
i sentimenti e il piacere della comunicazione emotiva) e
della riscoperta del latte di asina, prezioso alimento
dalle caratteristiche organolettiche molto vicine al
latte materno e quindi molto indicato per i bambini con
allergie alimentari.

Questo disegno di legge, scritto a più mani e per
questo voglio ringraziare Luigi Liotta e Biagina
Chiofalo dell'Università di Messina, tenta di avviare la
protezione delle 3 razze autoctone asinine che
potrebbero essere a rischio estinzione se non si avviano
le misure necessarie, stabilendo innanzi tutto i valori
medi dei parametri morfologici a cominciare dall'Asino
grigio siciliano le cui origini, che partono dalla
popolazione asinina Grigio Siciliano' comunemente
conosciuta anche come Ferrante', sono molto antiche.

Qualche notizia troviamo nel Chicoli (1870) quando,
nel suo testo Riproduzione, Allevamento e Miglioramento
degli animali domestici in Sicilia', parla della
presenza in Sicilia di due razze asinine: una razza
comune (siciliana) da lavoro, di piccola taglia, con
mantello non uniforme ma con le regioni inferiori del
corpo costantemente bianche e la razza di Pantelleria,
da sella, appannaggio delle scuderie aristocratiche. Più
avanti il Mascheroni (1927) a proposito dell'asino
siciliano considera due sotto-razze, quella delle
province orientali (simile all'asino Pugliese - Martina
Franca) e quella delle province occidentali (vicina
all'asino Pantesco), e lo descrive come un soggetto di
piccola taglia dal mantello esclusivamente bigio e dalle
fattezze che non raggiungono l'eleganza e la perfezione
di quello di Pantelleria.

Nell'ambito di un monitoraggio condotto in Sicilia
dalla sezione di Zootecnica e Nutrizione animale
dell'Università di Messina sulla consistenza dell'asino
grigio siciliano, finalizzato al recupero e al rilancio
di questa risorsa genetica, è stata accertata una
presenza dello stesso che si aggira sui 100 esemplari,
di età compresa tra 4 mesi e 14 anni, caratterizzati da
notevole rusticità e frugalità, abituati a vivere allo
stato brado, dividendo il pascolo con altre popolazioni
animali autoctone.

L'Asino di Pantelleria, antica razza originaria
dell'isola di Pantelleria (noto già nel I secolo a.C.),
dove era molto diffuso fino a qualche decennio fa.

Molto forte, l'asino di Pantelleria riusciva a
trasportare carichi pesantissimi lungo i sentieri
dell'isola. In passato questa razza rappresentava per la
sua isola d'origine e per il circondario della provincia
di Trapani un'importante risorsa; i suoi ibridi (muli)
erano molto apprezzati anche all'estero. Ci sono stati
periodi in cui nell'isola venivano organizzate gare di
velocità su pista e questa razza veniva preferita al
cavallo per la sua cavalcatura comoda e rapida su tutti
i tipi di terreno. Per vari motivi si è arrivato alla
sua quasi totale estinzione. Si tratta di asini molto
robusti, dall'andatura veloce e sicura soprattutto in
discesa in mezzo ai ciottoli, grazie alla naturale
andatura ad ambio (avanza contemporaneamente gli arti
dello stesso lato), la comodissima cavalcatura e la
precocità dello sviluppo, la grande resistenza alle
condizioni estreme di disagio compresa la mancanza di
acqua potabile, la sua intelligenza: sono queste le
caratteristiche principali di questo animale che per
tanti secoli ha accompagnato la vita e il lavoro degli
abitanti di Pantelleria.

Infine l'Asino ragusano originario dei territori dei
Comuni di Ragusa, Modica, Comiso, Scicli e S.Croce
Camerina, razza di recente costituzione: è stata infatti
ufficialmente riconosciuta nel 1953, quando, attraverso
lavori di selezione, l'Istituto di Incremento Ippico di
Catania (che tiene il Registro anagrafico) riuscì a
fissare alcune caratteristiche-tipo. Gli asini presenti
da sempre in Sicilia erano riconducibili all'asino di
Pantelleria, diffuso in provincia di Trapani ed alla
razza siciliana'comunemente detta ed estesa in tutto il
territorio insulare. Le due razze' incrociate tra di
loro e con l 'asino di Martina Franca, con qualche
insanguamento dell'Asino Catalano, diedero, seguendo una
serie di incroci a più vie, alcuni prodotti molto
validi.

A seguito di questi incroci, soprattutto in
provincia di Ragusa, si trovarono soggetti dalle buone
caratteristiche di sviluppo e conformazione. Si lavorò
molto su questi soggetti incrociandoli in stretta
consanguineità per cercare di fissare in maniera
piuttosto rapida, il complesso dei caratteri veramente
pregevoli ancora oggi riscontrabili. (Istituto di
Incremento Ippico di Catania). Si adatta con facilità ai
climi rigidi e in passato è stato anche utilizzato nel
Nord Europa. Temperamento nevrile ed energico.
Attitudini: soma, tiro e produzione mulattiera. I suoi
muli sono stati utilizzati con successo dalle truppe
alpine negli ultimi conflitti.

Onorevoli colleghi, abbiamo voluto fare una
panoramica delle uniche tre razze asinine rimaste che
con questo disegno di legge vogliamo proteggere e che
possono diventare momento di crescita economica alla
luce del costante aumento della domanda sia da parte di
soggetti che li utilizzano per terapie medico sociali,
sia per il loro latte un prezioso alimento utile contro
le allergie che colpiscono ogni anno in Italia da 10.000
a 15.000 bambini
Il latte d'asina è il latte animale che si avvicina
maggiormente al latte umano, sia come composizione che
per caratteristiche organolettiche e quindi rappresenta
l'unica alternativa naturale ai prodotti commerciali
surrogati del latte materno quali il latte di soia' e
il latte idrosilato'.

Con questo disegno di legge si vogliono mettere a
punto iniziative finalizzate:

1- ad avviare un sistema di allevamento razionale per la
produzione di latte di asina, siamo convinti che il
raggiungimento di tale obiettivo permetterebbe di fornire
un alimento prezioso al consumatore, di fornire agli
allevatori un reddito integrativo derivante dalla vendita
del latte (al momento è possibile effettuare soltanto la
vendita diretta in azienda) e, conseguentemente, di
salvaguardare le razze asinine Grigio siciliano' Ragusana'
e Pantesca' che andrebbero ad assumere un'identità di
animali da reddito.

2- Ad introdurre la concessione di agevolazioni e
contributi per alcuni utilizzi degli stessi ed in
particolare:

a) onoterapia e ippoterapia: sfruttando le
caratteristiche fisiche e comportamentali dell'Asino
Grigio siciliano, dell'Asino di Pantesco e dell'Asino
ragusano è possibile offrire preziosi servizi non solo
per la riabilitazione e cura degli handicap, ma
soprattutto a favore di quelle persone, in particolare
bambini, che avvertono l'esigenza di superare problemi
di relazione e socializzazione più attinenti alla sfera
affettiva ed emozionale, con risultati che compaiono
velocemente e possono essere documentati. L'onoterapia e
l'ippoterapia offrono programmi per l'introduzione
graduale e sistematica di animali selezionati ed
addestrati nelle immediate vicinanze di un individuo, o
di gruppi di individui, per scopi terapeutici. Il
bambino o l'adulto hanno con esse l'opportunità di
sviluppare in pieno il loro potenziale: sviluppare la
personalità, le attività cognitive, la mobilità, le
funzioni della mano, il linguaggio e la comunicazione, e
soprattutto l'autoconsiderazione, attraverso un tipo di
rapporto rassicurante che supera lo stress continuo
della valutazione, del giudizio, della contraddizione.
Gli stessi servizi sociali comunali potrebbero essere
opportunamente orientati verso questa finalità;

b) utilizzo agro-turistico: le tre specie equine
presentano una grande potenzialità per favorire la
crescita di attività turistiche, soprattutto quel
settore turistico che si rivolge alle zone interne, ai
bambini e agli adolescenti. Le escursioni in groppa agli
asini possono costituire un vero business della domanda
su percorsi semplici, anche lungo le spiagge, fino a
percorsi più impegnativi ma sempre molto lenti e adatti
a creare un giusto rapporto;

c) promozione del consumo di latte d'asina per usi
alimentari, terapeutici e dietetici e nel settore della
cosmesi: il latte vaccino è l'alimento più
frequentemente responsabile di allergie
gastrointestinali. La normale terapia è,
fondamentalmente, dietetica e si basa sulla esclusione
delle proteine del latte vaccino. Sono attualmente
disponibili tipi di latte prodotti dalle industrie
alimentari che si basano sulla idrolisi delle proteine
del latte, rendendole meno antigeniche, ma il loro
elevato costo e la scarsa palatabilità possono
costituire un problema per le famiglie ed i bambini. Il
latte materno (raccolto e conservato in banche del
latte) costituirebbe l'alternativa ideale, ma in Italia
la sua disponibilità è molto limitata. La ricerca
scientifica ha dimostrato che il latte d'asina è
l'alimento di origine animale con le caratteristiche
organolettiche più vicine al latte materno e può
costituire il trattamento d'elezione in bambini con
allergie alimentari nei primi mesi di vita, soggetti che
spesso non rispondono ad altre terapie. Alcuni
componenti presenti nel latte d'asina sono di grande
utilizzo nel settore della cosmesi;

d) trekking someggiato: è un modo nuovo quanto
antico di passeggiare verso mete che raggiungono il
cuore delle emozioni. Passeggiare, camminare nella
lentezza dei movimenti del corpo e del pensiero.
Camminare laddove le osservazioni si intersecano e si
uniscono formando pulsazioni, in cui si sprigiona la
positività non di un andare per arrivare ma di un
procedere per scoprire in ogni momento le bellezze
dell'intorno.

---O---

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA PARLAMENTARE

Art. 1.
Finalità

1. La Regione riconosce l'esistenza di un interesse
generale alla preservazione e alla tutela delle seguenti
specie locali e autoctone, sotto il profilo economico,
scientifico e culturale, delle popolazioni equine di
eccezionale valore naturalistico minacciate di
estinzione:

a) asino grigio siciliano;

b) asino di Pantesco;

c) asino ragusano.

2. La presente legge è finalizzata alla
preservazione, salvaguardia e tutela delle specie equine
autoctone, esistenti in Sicilia e minacciate di
estinzione, asino grigio siciliano, asino Pantesco e
asino ragusano, da allevare nelle zone di origine o in
altre zone del territorio sardo.

Art. 2.
Standard di razza

1. Lo standard di razza dell'asino grigio siciliano
ha le seguenti caratteristiche:


a) area di origine: i territori dei Comuni di Ragusa,
Modica, Scicli e S.Croce
Camerina;

b) attitudine: soma, tiro e produzione mulina;

c) caratteri tipici:

c1) mantello: baio scuro, con ventre grigio chiaro
esteso anteriormente e posteriormente alle facce interne
degli arti fino ai due terzi dell'avambraccio e della
coscia; focatura agli occhi, infarinatura del muso con
peli rasati ben delimitato fin sopra le narici con
sfumature focate; criniera e coda nere.

c2) conformazione:

- testa: non pesante, con bella espressione, a
profilo quasi rettilineo, con fronte
larga e piatta, orecchie ben portate e di giusta
lunghezza, occhi grandi a fior
di testa
- collo: ben attaccato alla testa ed alle spalle,
muscoloso;
- spalla: lievemente diritta e ben attaccata;
- garrese: poco rilevato;
- linea dorso-lombare: diritta;
- lombi: larghi e bene attaccati;
- groppa: larga;
- petto: largo;
- torace: ben attaccato;
- arti: avambraccio muscoloso, stinco e pastoia di
media lunghezza, garretti
larghi;
- articolazioni: ampie, robuste;
- andature: normali;
- appiombi: regolari
- piede: ben conformato con unghia dura e nera.

c3) temperamento: nevrile ed energico.

d) dati biometrici: (espressi in cm)

-altezza al garrese 138 cm nei maschi - 130 cm nelle
femmine
-circonferenza torace 150 cm nei maschi - 142 cm
nelle femmine
-cinconferenza stinco 18 cm nei maschi - 17 cm nelle
femmine
-altezza al garrese: maschi 138 cm - femmine 130 cm6
-circonferenza toracica: maschi 150 cm - femmine 142
cm
-circonferenza stinco: maschi 18 cm - femmine 17 cm

2. Lo standard di razza dell'asino pantesco ha le
seguenti caratteristiche:

a) area d'origine: Pantelleria;

b) attitudine: soma e produzione mulina;

c) caratteri tipici:

c1) Mantello: morello, baio oscuro, e soggetti con
riga mulina, pelo corto e li scio, infarinatura del muso
a volte presenti focature attorno ad occhi e naso.
Addome e faccia interna delle cosce bianche. Scarsi
crini nella coda.

c2) Conformazione:
- testa: piccola, asciutta, con grandi occhi. Fronte
larga, orecchie piccole, mobili e ben portate.
- Collo: lungo e muscoloso.
- Petto: largo.
- Linea dorso lombare: lunga e dritta.
- Spalla: quasi dritta, forte e di giusta lunghezza.
- Torace: molto sviluppato.
- Groppa: larga
- Arti: molto robusti, muscolosi, con articolazioni
asciutte e larghe
- Zoccolo: di giuste proporzioni, robustissimi al
punto da non richiedere ferra tura.

c3) Temperamento: vivace, nevrile.

d) dati biometrici:

-Altezza al garrese 124 cm nei maschi - 140 cm nelle
femmine
-Circonferenza torace 135 cm nei maschi - 160 cm
nelle femmine
-Cinconferenza stinco 16 cm nei maschi - 20 cm nelle
femmine

3. Lo standard di razza dell'asino ragusano ha le
seguenti caratteristiche:

a) area di origine: i territori dei comuni di Ragusa,
Modica, Scicli e S.Croce Camerina.

b) attitudine: soma, tiro e produzione mulina

c) caratteri tipici

c1) mantello: baio scuro, con ventre di biscia o di
cervo esteso anteriormente e posteriormente alle facce
interne degli arti fino ai due terzi dell'avambraccio e
della coscia; focatura agli occhi, muso grigio a peli
rasati ben delimitato fin sopra le narici con sfumature
focate (tollerata la sfocatura); criniera e coda nere.

c2) conformazione:
- testa: non pesante, con bella espressione, a
profilo quasi rettilineo, con fronte larga e piatta,
orecchie ben portate e di giusta lunghezza, occhi grandi
a fior di testa;
- collo: ben attaccato alla testa ed alle spalle,
muscoloso;
- spalla: lievemente diritta e ben attaccata;
- garrese: poco rilevato;
- linea dorso-lombare: diritta;
- lombi: larghi e bene attaccati;
- groppa: larga;
- petto: largo;
- torace: ben attaccato;
- arti: avambraccio muscoloso, stinco e pastoia di
media lunghezza, garretti larghi;
- articolazioni: ampie, robuste;
- andature: normali;
- appiombi: regolari
- piede: ben conformato con unghia dura e nera.

c3) temperamento: nevrile ed energico

c4) difetti che comportano l'esclusione dal Registro
anagrafico: mantello di verso da quello tipico; orecchie
male attaccate, occhio porcino; muso nero, labbra
cadenti; prognatismo; criniera grigia; reni male
attaccati; spina sacrale molto rilevata; groppa breve e
spiovente; zoccoli con unghia tenera e scheggiosa;
deficiente sviluppo scheletrico.


4) dati biometrici (espressi in cm)

-Altezza al garrese 138 cm nei maschi - 130 cm nelle
femmine
-Circonferenza torace 135 cm nei maschi -142 cm nelle
femmine
-Cinconferenza stinco 18 cm nei maschi - 17 cm nelle
femmine

Art. 3.
Tutela e salvaguardia

1. La Regione, considerata la valenza della
biodiversità zootecnica delle specie rispettivamente
dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino di Pantesco,
dell'Asino ragusano, tutte specie tra i genotipi ammessi
al riconoscimento delle razze popolazioni equine
riconducibili a gruppi etnici locali, si propone di
conservarne il patrimonio genetico, culturale e
ambientale, incentivandone l'impiego in tutto il
territorio.

2. La Regione svolge le attività di tutela e
salvaguardia di cui al comma precedente, favorendo le
iniziative pubbliche e private tendenti:

a) a preservare la biodiversità autoctona delle
specie;

b) ad approfondire e diffondere la conoscenza di tale
biodiversità;

c) all'incremento della consistenza numerica del
patrimonio, tendendo almeno al raggiungimento di un
numero di soggetti tale da consentire il mantenimento
senza eccessivi rischi di consanguineità, secondo le
indicazioni di organismi scientifici riconosciuti;

d) alla graduale ricostituzione e recupero delle
caratteristiche funzionali e morfologiche essenziali
proprie di queste razze, in connessione con le funzioni
produttive e con l'ambiente in cui queste ultime sono
potenzialmente inseribili.

Art. 4.
Misure e interventi di salvaguardia

1. La Regione, allo scopo di favorire la tutela delle
specie a rischio di estinzione del dell'Asino grigio
siciliano, dell'Asino di Pantesco e dell'Asino ragusano
promuove la cultura dell'utilizzo e la diffusione delle
specie equine concedendo:

a) contributi, fino al cinquanta per cento della
spesa ritenuta ammissibile, a favore di iniziative di
produttori e associazioni di allevatori, ad università,
istituti di ricerca, enti pubblici e privati,
organizzazioni per la realizzazione di progetti di
ricerca applicata e di progetti pilota nel settore
zootecnico volti allo sviluppo del loro allevamento
estensivo, alla tutela della loro igiene e del loro
benessere;

b) contributi, nella misura di euro centocinquanta a
capo, per la nascita e il mantenimento almeno
quinquennale di capi delle specie di cui al presente
comma anche in età riproduttiva;

c) contributi per il primo acquisto di stalloni e
fattrici registrati nel libro genealogico dell'Asino
grigio siciliano, dell'Asino di Pantesco e dell'Asino
ragusano , nei limiti del cinquanta per cento nelle zone
svantaggiate e del quaranta per cento nelle altre zone,
delle spese ritenute ammissibili dalle normative
comunitarie.

Art. 5.
Incentivi per la diffusione

1. La Regione concede agli stessi soggetti di cui
all'articolo 4, lettera a), contributi fino al quaranta
per cento della spesa ammissibile finalizzati:

a) alla diffusione del loro utilizzo come animali da
compagnia per un turismo ecocompatibile;

b) alla pratica del trekking someggiato;

c) alla realizzazione di spettacoli e iniziative
culturali in cui le tre specie di asini di cui
all'articolo precedente abbiano il ruolo di collaboratore
e di supporto tecnico logistico all'uso dell'animale nei
momenti ricreativi;

d) al loro utilizzo come compagnia ideale per bambini
e anziani, nelle campagne;

e) alla diffusione dell' ippoterapia e onoterapia a
favore dei diversamente abili;

f) alla conoscenza delle eccezionali capacità
organolettiche e nutritive del latte d'asina e delle
indicazioni terapeutiche in particolari casi di
allattamento alternativo a quello materno;

g) a favorire iniziative imprenditoriali nel settore
della cosmesi che utilizzino il latte d'asina;

h) alla produzione e distribuzione del latte d'asina
;

i) alla realizzazione di mostre e rassegne e rodei
equestri;

l) al loro utilizzo come regolatori delle vegetazioni
infestanti.

2. La Regione acquisisce la proprietà dei risultati
scientifici dei progetti di cui al comma 1 e ne
garantisce l'accessibilità agli operatori del settore.

Art. 6.
Interventi sulle strutture

1. Agli allevatori ed agli imprenditori agricoli,
singoli ed associati, vengono concessi contributi in
conto capitale nella misura massima del 40 per cento
nelle zone svantaggiate e del 30 per cento nelle altre
zone, rispetto ai costi ritenuti ammissibili dalla
normativa comunitaria per:

a) costruzione o ristrutturazione di ricoveri per le
specie Asino grigio siciliano, Asino di Pantelleria e
Asino ragusano;

b) costruzione o ristrutturazione di staccionate.
recinti ed abbeveratoi che agevolino il loro mantenimento
allo stato brado;

c) realizzazione di stazioni di monta naturale
pubblica e privata, fino al limite massimo del 30 per
cento dei costi ammissibili, anche nelle zone
svantaggiate;

d) miglioramento di pascoli e prati-pascoli;

e) acquisto di attrezzature tecnologiche che
migliorino le attività di censimento e dialogo telematico
fra gli allevatori e le strutture di studio e ricerca.

Art. 7.
Comitato tecnico regionale per la tutela e la
valorizzazione
dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e
dell'Asino ragusano

1. È istituito, presso l'Assessorato regionale delle
risorse agricole e alimentari, il Comitato tecnico
regionale per la tutela e la valorizzazione delle specie
equine dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e
dell'Asino ragusano.

2. Il Comitato tecnico regionale di cui al comma 1
opera con criteri oggettivi di valutazione, secondo
metodologie trasparenti e non discriminatorie, che
vengono sancite nel proprio regolamento interno. E'
composto:

a) dall'Assessore regionale delle risorse agricole e
alimentari o un funzionario delegato, con la funzione di
presidente;

b) da un rappresentante dell' ARAS (Associazione
regionale allevatori della Sicilia) designato dalla
stessa associazione;

c) da un rappresentante dell'Istituto regionale per
l'incremento ippico della Sicilia;

d) da due veterinari esperti del settore, designati
dall'Ordine regionale dei veterinari;

e) da un rappresentante delle tre Università
siciliane;

f) da un ricercatore universitario della Facoltà di
veterinaria dell'Università di Messina designato dal
preside della facoltà;

g) da due rappresentanti delle associazioni di tutela
delle specie equine e asinine operanti in Sicilia.

3. Il Comitato tecnico regionale:

a) elabora e propone annualmente alla Giunta
regionale un programma regionale degli interventi per la
tutela, salvaguardia e diffusione delle specie a rischio
di estinzione dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino
Pantesco e dell'Asino ragusano;

b) esprime il parere obbligatorio sui criteri di
riparto dei contributi previsti dalla presente legge;

c) approva semestralmente la relazione sui dati
statistici rilevati dall'anagrafe regionale delle specie
equine a rischio di estinzione, di cui all'articolo 8, e
di tutte le azioni tese al raggiungimento delle finalità
della presente legge

4. Ai componenti del Comitato è corrisposta
un'indennità di presenza stabilita dalla Giunta regionale
su proposta dell'Assessore per le risorse agricole e
alimentari.

Art. 8 .
Istituzione dei registri anagrafici regionali delle
specie a rischio di estinzione
dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino di Pantelleria e
dell'Asino ragusano

1. L'Associazione regionale allevatori della Sicilia
istituisce e tiene il registro anagrafico regionale
dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e
dell'Asino ragusano , in cui sono annotati gli animali
riproduttori della razza con l'indicazione dei loro
ascendenti e i nuovi nati. Ogni animale riproduttore deve
essere identificato con un appropriato ed idoneo sistema
di identificazione elettronica.

2. Il registro anagrafico è regolato da apposito
disciplinare regolante le modalità di tenuta ed
organizzazione, nonché le caratteristiche fisico-
morfologiche caratterizzanti le specie dell'Asino grigio
siciliano, dell'Asino Pantesco e dell'Asino ragusano

3. Il disciplinare di cui al comma 3 è proposto
dall'ARAS ed è approvato dalla Giunta regionale.

Art. 9.
Istituzione della Banca regionale della risorsa genetica
delle specie equine a rischio di estinzione

1. Al fine di garantire la tutela, mediante la
conservazione delle risorse genetiche, delle specie
equine dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e
dell'Asino ragusano, è istituita la Banca regionale della
risorsa genetica delle specie equine a rischio di
estinzione, presso l'Istituto per l'incremento ippico
regionale, di seguito denominata Banca.

2. La Banca svolge tutte le operazioni dirette a
salvaguardare il materiale in essa conservato da
qualsiasi forma di contaminazione, alterazione e
distruzione.

3. Nella Banca confluiscono le risorse genetiche
delle specie iscritte.

4. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della
presente legge, la Giunta regionale, su proposta
dell'Assessore regionale per le risorse agricole ed
alimentari, emana apposito regolamento che disciplina il
funzionamento della Banca.

Art. 10.
Rete di conservazione e sicurezza delle risorse genetiche

1. E' istituita la Rete di conservazione e sicurezza
delle risorse genetiche, di seguito denominata Rete,
gestita e coordinata dall'ARAS.

2. Della Rete fanno parte di diritto i coltivatori
custodi di cui all'articolo 8 e la Banca regionale della
risorsa genetica delle specie a rischio di estinzione, di
cui all'articolo 9.

3. Alla Rete possono aderire soggetti pubblici e
privati secondo le modalità previste da apposito
regolamento.

4. La Rete svolge ogni attività diretta a mantenere
in vita le risorse genetiche a rischio di estinzione,
attraverso la conservazione ex situ e in situ, e a
incentivarne la circolazione.

5. Al fine di garantire un uso durevole delle risorse
genetiche è consentita, tra gli aderenti alla Rete, la
circolazione, senza scopo di lucro, in ambito locale, di
una modica quantità di materiale genetico, volta al
recupero, mantenimento e riproduzione delle specie a
rischio di estinzione dell'Asino grigio siciliano,
dell'Asino Pantesco dell'Asino ragusano .

6. Con apposito regolamento redatto dal Comitato
tecnico regionale di cui all'articolo 7, proposto
dall'Assessore competente ed emanato dalla Giunta
regionale, sono definite:

a) la modica quantità con riferimento alla singola
specie;

b) le modalità di circolazione del materiale
genetico.

Art. 11.
Riproduzione delle specie a rischio di estinzione

1. La riproduzione delle specie a rischio di
estinzione dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino
Pantesco e dell'Asino ragusano è disciplinata dalla Legge
15 gennaio 1991, n. 30, e dal decreto ministeriale 19
luglio 2000, n. 403, e successive modifiche ed
integrazioni.

2. L'Assessorato regionale delle risorse agricole ed
alimentari, entro centoventi giorni dall'entrata in
vigore della presente legge, provvede all'adozione degli
atti previsti dal decreto ministeriale n. 403 del 2000 e
successive modifiche ed integrazioni.

Art. 12.
Monitoraggio e valutazione

1. A partire dal secondo anno dall'entrata in vigore
della presente legge, entro il primo semestre di ogni
anno, la Giunta regionale trasmette alla commissione
legislativa permanente competente dell'Assemblea
regionale siciliana una relazione a consuntivo, con
informazioni documentate sulle attività svolte, con
particolare riferimento a:

a) iniziative assunte da soggetti pubblici o privati
tendenti a preservare e ricostituire il patrimonio
naturalistico delle specie equine a rischio di
estinzione, a diffonderne la conoscenza, il rispetto,
l'uso e la valorizzazione dei prodotti;

b) iniziative volte alla tutela ed alla
valorizzazione di tali risorse assunte direttamente;

c) istituzione della Banca della risorsa genetica
delle specie a rischio di estinzione di cui all'articolo
9;

d) realizzazione della Rete di conservazione e
sicurezza delle risorse genetiche di cui all'articolo 10;

e) sviluppo del rilancio produttivo e
commercializzazione delle specie da tutelare e conservare
iscritte nel registro regionale anagrafico di cui
all'articolo 8 con dati statistici sulle quantità,
sull'andamento anagrafico di ogni singola specie, sulla
distribuzione territoriale e sugli utilizzi.

Art. 13.
Compiti di vigilanza

1. Il compito di vigilare sull'osservanza della
presente legge è demandato al Corpo Forestale della
Regione, agli organi di polizia locale, a quelli di
vigilanza sulla caccia.

Art. 14.
Sanzioni

1. La Regione vigila, mediante le proprie strutture,
sul corretto utilizzo dei contributi concessi sulla base
della presente legge.

2. In caso di violazione degli obblighi di cui alla
presente legge, la Regione dispone la revoca immediata
dei finanziamenti, la restituzione delle somme percepite
con gli interessi di legge, ferme restando le sanzioni
amministrative e penali previste dalle leggi.

Art. 15.
Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della
presente legge valutati in euro 2.000.000,00 per gli anni
2018, 2019 e 2020 ciascuno, si provvede con somme del
bilancio della Regione.

Art. 16.
Norma finale

1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta
ufficiale della Regione siciliana.

2. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e
di farla osservare come legge della Regione.

Confermo l'invio

Il parere o suggerimento sarà inviato alla tua casella e-mail per la conferma e, successivamente, al Deputato proponente, ai cofirmatari ed al presidente della Commissione che ha in esame il Disegno di Legge.
Ti informiamo, inoltre, che non saranno presi in considerazione, e quindi pubblicati, testi ingiuriosi o volgari.