Disegno di Legge n. 0 del

Titolo

Interventi per la tutela e la valorizzazione delle specie equine a rischio di estinzione dell'Asino Ragusano, dell'Asino Grigio Siciliano e dell'Asino Pantesco e per la promozione del consumo di latte d'asina per usi alimentari, terapeutici e dietetici

Iter

Attuale
21 feb 2018 Annunzio assegnazione Seduta n. 20 AULA

Storico
06 feb 2018 Annunziato Seduta n. 15 AULA
20 feb 2018 Assegnato per esame Commissione TERZA
20 feb 2018 Assegnato per parere Commissione QUARTA
20 feb 2018 Assegnato per parere Commissione UE

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  • Cronologia Testi
                     RELAZIONE DEL DEPUTATO PROPONENTE


            Onorevoli colleghi,

            in  un  convegno  svoltosi a  Verona  al    Vinitaly
        sull'agricoltura  in generale è emerso che  l'allevamento
        dell'asino,    se    condotto   con   determinazione    e
        professionalità, può essere motore di ulteriore  sviluppo
        per la nostra Regione.

            L'Asino  (Equus asinus domesticus) è stato da  sempre
        impiegato  dall'uomo  per  il  tiro,  per  la   sella   e
        soprattutto   per  il  basto,  animale   molto   rustico,
        presenta  un  carattere docile, paziente e riservato.  Un
        tempo  molto  diffuso,  è andato via  via  scomparendo  a
        causa  della  crescente  meccanizzazione  dei  lavori  in
        campagna.

            Negli  ultimi  anni  è  stato  oggetto  di  crescente
        interesse, a causa dell'onoterapia (pratica che  utilizza
        l'asino come strumento terapeutico per rimettere in  moto
        i  sentimenti e il piacere della comunicazione emotiva) e
        della  riscoperta  del latte di asina, prezioso  alimento
        dalle  caratteristiche  organolettiche  molto  vicine  al
        latte  materno e quindi molto indicato per i bambini  con
        allergie alimentari.

            Questo  disegno di legge, scritto a più  mani  e  per
        questo   voglio  ringraziare  Luigi  Liotta   e   Biagina
        Chiofalo dell'Università di Messina, tenta di avviare  la
        protezione   delle   3   razze  autoctone   asinine   che
        potrebbero essere a rischio estinzione se non si  avviano
        le  misure necessarie, stabilendo innanzi tutto i  valori
        medi  dei  parametri morfologici a cominciare  dall'Asino
        grigio  siciliano  le  cui  origini,  che  partono  dalla
        popolazione   asinina    Grigio  Siciliano'   comunemente
        conosciuta anche come  Ferrante', sono molto antiche.

            Qualche  notizia troviamo nel Chicoli (1870)  quando,
        nel  suo testo  Riproduzione, Allevamento e Miglioramento
        degli   animali  domestici  in  Sicilia',   parla   della
        presenza  in  Sicilia  di due razze  asinine:  una  razza
        comune  (siciliana)  da lavoro, di  piccola  taglia,  con
        mantello  non  uniforme ma con le regioni  inferiori  del
        corpo  costantemente bianche e la razza  di  Pantelleria,
        da  sella, appannaggio delle scuderie aristocratiche. Più
        avanti   il  Mascheroni  (1927)  a  proposito  dell'asino
        siciliano   considera  due  sotto-razze,   quella   delle
        province  orientali (simile all'asino Pugliese -  Martina
        Franca)  e  quella  delle  province  occidentali  (vicina
        all'asino  Pantesco), e lo descrive come un  soggetto  di
        piccola taglia dal mantello esclusivamente bigio e  dalle
        fattezze  che non raggiungono l'eleganza e la  perfezione
        di quello di Pantelleria.

            Nell'ambito  di un monitoraggio condotto  in  Sicilia
        dalla   sezione   di  Zootecnica  e  Nutrizione   animale
        dell'Università  di Messina sulla consistenza  dell'asino
        grigio  siciliano, finalizzato al recupero e al  rilancio
        di   questa  risorsa  genetica,  è  stata  accertata  una
        presenza  dello  stesso che si aggira sui 100  esemplari,
        di  età compresa tra 4 mesi e 14 anni, caratterizzati  da
        notevole  rusticità e frugalità, abituati a  vivere  allo
        stato  brado, dividendo il pascolo con altre  popolazioni
        animali autoctone.

            L'Asino   di  Pantelleria,  antica  razza  originaria
        dell'isola  di Pantelleria (noto già nel I secolo  a.C.),
        dove era molto diffuso fino a qualche decennio fa.

            Molto  forte,  l'asino  di  Pantelleria  riusciva   a
        trasportare   carichi  pesantissimi  lungo   i   sentieri
        dell'isola. In passato questa razza rappresentava per  la
        sua  isola d'origine e per il circondario della provincia
        di  Trapani  un'importante risorsa; i suoi ibridi  (muli)
        erano  molto apprezzati anche all'estero. Ci  sono  stati
        periodi  in cui nell'isola venivano organizzate  gare  di
        velocità  su  pista  e questa razza veniva  preferita  al
        cavallo  per la sua cavalcatura comoda e rapida su  tutti
        i  tipi  di  terreno. Per vari motivi si è arrivato  alla
        sua  quasi  totale estinzione. Si tratta di  asini  molto
        robusti,  dall'andatura veloce e  sicura  soprattutto  in
        discesa  in  mezzo  ai  ciottoli,  grazie  alla  naturale
        andatura  ad  ambio (avanza contemporaneamente  gli  arti
        dello  stesso  lato),  la comodissima  cavalcatura  e  la
        precocità  dello  sviluppo,  la  grande  resistenza  alle
        condizioni  estreme di disagio compresa  la  mancanza  di
        acqua  potabile,  la  sua intelligenza:  sono  queste  le
        caratteristiche  principali di  questo  animale  che  per
        tanti  secoli  ha accompagnato la vita e il lavoro  degli
        abitanti di Pantelleria.

            Infine l'Asino ragusano originario dei territori  dei
        Comuni  di  Ragusa,  Modica,  Comiso,  Scicli  e  S.Croce
        Camerina, razza di recente costituzione: è stata  infatti
        ufficialmente  riconosciuta nel 1953, quando,  attraverso
        lavori  di selezione, l'Istituto di Incremento Ippico  di
        Catania  (che  tiene  il Registro  anagrafico)  riuscì  a
        fissare  alcune caratteristiche-tipo. Gli asini  presenti
        da  sempre  in  Sicilia erano riconducibili all'asino  di
        Pantelleria,  diffuso in provincia  di  Trapani  ed  alla
         razza siciliana'comunemente detta ed estesa in tutto  il
        territorio  insulare. Le due  razze'  incrociate  tra  di
        loro  e  con  l  'asino  di Martina Franca,  con  qualche
        insanguamento dell'Asino Catalano, diedero, seguendo  una
        serie  di  incroci  a  più  vie,  alcuni  prodotti  molto
        validi.

            A   seguito   di   questi  incroci,  soprattutto   in
        provincia  di Ragusa, si trovarono soggetti  dalle  buone
        caratteristiche  di sviluppo e conformazione.  Si  lavorò
        molto   su  questi  soggetti  incrociandoli  in   stretta
        consanguineità   per  cercare  di  fissare   in   maniera
        piuttosto  rapida,  il complesso dei caratteri  veramente
        pregevoli   ancora  oggi  riscontrabili.   (Istituto   di
        Incremento Ippico di Catania). Si adatta con facilità  ai
        climi  rigidi  e in passato è stato anche utilizzato  nel
        Nord    Europa.   Temperamento   nevrile   ed   energico.
        Attitudini:  soma, tiro e produzione mulattiera.  I  suoi
        muli  sono  stati  utilizzati con successo  dalle  truppe
        alpine negli ultimi conflitti.

            Onorevoli   colleghi,   abbiamo   voluto   fare   una
        panoramica  delle  uniche tre razze asinine  rimaste  che
        con  questo  disegno di legge vogliamo proteggere  e  che
        possono  diventare   momento di crescita  economica  alla
        luce  del costante aumento della domanda sia da parte  di
        soggetti  che  li utilizzano per terapie medico  sociali,
        sia  per il loro latte un prezioso alimento utile  contro
        le  allergie che colpiscono ogni anno in Italia da 10.000
        a 15.000 bambini
            Il  latte  d'asina è il latte animale che si avvicina
        maggiormente  al  latte umano, sia come composizione  che
        per  caratteristiche organolettiche e quindi  rappresenta
        l'unica  alternativa  naturale  ai  prodotti  commerciali
        surrogati del latte materno  quali  il latte di  soia'  e
        il  latte idrosilato'.

            Con  questo  disegno di legge si vogliono  mettere  a
        punto iniziative finalizzate:

        1- ad avviare un sistema di allevamento razionale per la
     produzione  di  latte  di  asina,  siamo  convinti  che  il
     raggiungimento di tale obiettivo permetterebbe  di  fornire
     un  alimento  prezioso  al  consumatore,  di  fornire  agli
     allevatori un reddito integrativo derivante  dalla  vendita
     del latte (al momento è possibile  effettuare  soltanto  la
     vendita  diretta  in  azienda)  e,   conseguentemente,   di
     salvaguardare le razze asinine Grigio siciliano'  Ragusana'
     e Pantesca'  che  andrebbero  ad  assumere  un'identità  di
     animali da reddito.

        2-  Ad  introdurre  la  concessione  di  agevolazioni  e
     contributi  per  alcuni  utilizzi  degli   stessi   ed   in
     particolare:

            a)    onoterapia   e   ippoterapia:   sfruttando   le
        caratteristiche  fisiche  e  comportamentali   dell'Asino
        Grigio  siciliano,  dell'Asino di Pantesco  e  dell'Asino
        ragusano  è possibile offrire preziosi servizi  non  solo
        per   la   riabilitazione  e  cura  degli  handicap,   ma
        soprattutto  a  favore di quelle persone, in  particolare
        bambini,  che  avvertono l'esigenza di superare  problemi
        di  relazione e socializzazione più attinenti alla  sfera
        affettiva  ed  emozionale, con  risultati  che  compaiono
        velocemente e possono essere documentati. L'onoterapia  e
        l'ippoterapia   offrono  programmi   per   l'introduzione
        graduale   e   sistematica  di  animali  selezionati   ed
        addestrati  nelle immediate vicinanze di un individuo,  o
        di   gruppi  di  individui,  per  scopi  terapeutici.  Il
        bambino  o  l'adulto  hanno  con  esse  l'opportunità  di
        sviluppare  in  pieno il loro potenziale:  sviluppare  la
        personalità,  le  attività  cognitive,  la  mobilità,  le
        funzioni della mano, il linguaggio e la comunicazione,  e
        soprattutto l'autoconsiderazione, attraverso un  tipo  di
        rapporto  rassicurante  che  supera  lo  stress  continuo
        della  valutazione,  del giudizio, della  contraddizione.
        Gli  stessi  servizi sociali comunali  potrebbero  essere
        opportunamente orientati verso questa finalità;

            b)  utilizzo  agro-turistico: le  tre  specie  equine
        presentano  una  grande  potenzialità  per  favorire   la
        crescita   di   attività  turistiche,  soprattutto   quel
        settore  turistico che si rivolge alle zone  interne,  ai
        bambini e agli adolescenti. Le escursioni in groppa  agli
        asini  possono costituire un vero business della  domanda
        su  percorsi  semplici, anche lungo le  spiagge,  fino  a
        percorsi  più impegnativi ma sempre molto lenti e  adatti
        a creare un giusto rapporto;

            c)  promozione del consumo di latte d'asina  per  usi
        alimentari,  terapeutici e dietetici e nel settore  della
        cosmesi:    il    latte   vaccino   è   l'alimento    più
        frequentemente       responsabile       di       allergie
        gastrointestinali.     La     normale     terapia      è,
        fondamentalmente,  dietetica e si basa  sulla  esclusione
        delle   proteine  del  latte  vaccino.  Sono  attualmente
        disponibili  tipi  di   latte  prodotti  dalle  industrie
        alimentari  che  si basano sulla idrolisi delle  proteine
        del  latte,  rendendole  meno  antigeniche,  ma  il  loro
        elevato   costo   e   la   scarsa  palatabilità   possono
        costituire  un problema per le famiglie ed i bambini.  Il
        latte  materno  (raccolto  e  conservato  in  banche  del
        latte)  costituirebbe l'alternativa ideale, ma in  Italia
        la   sua  disponibilità  è  molto  limitata.  La  ricerca
        scientifica  ha  dimostrato  che  il  latte   d'asina   è
        l'alimento  di  origine  animale con  le  caratteristiche
        organolettiche  più  vicine  al  latte  materno   e   può
        costituire  il  trattamento  d'elezione  in  bambini  con
        allergie alimentari nei primi mesi di vita, soggetti  che
        spesso   non   rispondono   ad  altre   terapie.   Alcuni
        componenti  presenti  nel latte d'asina  sono  di  grande
        utilizzo nel settore della cosmesi;

            d)  trekking  someggiato:  è  un  modo  nuovo  quanto
        antico  di  passeggiare  verso mete  che  raggiungono  il
        cuore   delle  emozioni.  Passeggiare,  camminare   nella
        lentezza   dei  movimenti  del  corpo  e  del   pensiero.
        Camminare  laddove le osservazioni si  intersecano  e  si
        uniscono  formando  pulsazioni, in cui  si  sprigiona  la
        positività  non  di  un  andare per  arrivare  ma  di  un
        procedere  per  scoprire  in  ogni  momento  le  bellezze
        dell'intorno.

                                  ---O---

                DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA PARLAMENTARE

                                  Art. 1.
                                 Finalità

            1.  La  Regione riconosce l'esistenza di un  interesse
        generale  alla preservazione e alla tutela delle  seguenti
        specie  locali  e  autoctone, sotto il profilo  economico,
        scientifico  e  culturale,  delle  popolazioni  equine  di
        eccezionale    valore    naturalistico    minacciate    di
        estinzione:

            a) asino grigio siciliano;

            b) asino di Pantesco;

            c) asino ragusano.

            2.    La    presente   legge   è   finalizzata    alla
        preservazione, salvaguardia e tutela delle  specie  equine
        autoctone,   esistenti   in  Sicilia   e   minacciate   di
        estinzione,  asino  grigio  siciliano,  asino  Pantesco  e
        asino  ragusano, da allevare nelle zone di  origine  o  in
        altre zone del territorio sardo.

                                  Art. 2.
                             Standard di razza

            1.  Lo  standard di razza dell'asino grigio  siciliano
        ha le seguenti caratteristiche:


            a)  area di origine: i territori dei Comuni di Ragusa,
        Modica, Scicli e S.Croce
                Camerina;

            b) attitudine: soma, tiro e produzione mulina;

            c) caratteri tipici:

            c1)  mantello:  baio scuro, con ventre  grigio  chiaro
        esteso  anteriormente e posteriormente alle facce  interne
        degli  arti  fino  ai due terzi dell'avambraccio  e  della
        coscia;  focatura agli occhi, infarinatura  del  muso  con
        peli  rasati  ben  delimitato  fin  sopra  le  narici  con
        sfumature focate; criniera e coda nere.

            c2) conformazione:

            -   testa:  non  pesante,  con  bella  espressione,  a
        profilo quasi rettilineo, con fronte
               larga  e  piatta, orecchie ben portate e di  giusta
        lunghezza, occhi grandi a fior
              di testa
            -  collo:  ben  attaccato alla testa ed  alle  spalle,
        muscoloso;
            - spalla: lievemente diritta e ben attaccata;
            - garrese: poco rilevato;
            - linea dorso-lombare: diritta;
            - lombi: larghi e bene attaccati;
            - groppa: larga;
            - petto: largo;
            - torace: ben attaccato;
            -  arti:  avambraccio muscoloso, stinco e  pastoia  di
        media lunghezza, garretti
               larghi;
            - articolazioni: ampie, robuste;
            - andature: normali;
            - appiombi: regolari
            - piede: ben conformato con unghia dura e nera.

            c3) temperamento: nevrile ed energico.

            d) dati biometrici: (espressi in cm)

            -altezza  al garrese 138 cm nei maschi - 130 cm  nelle
        femmine
            -circonferenza  torace 150 cm  nei  maschi  -  142  cm
        nelle femmine
            -cinconferenza stinco 18 cm nei maschi - 17  cm  nelle
        femmine
            -altezza al garrese: maschi 138 cm - femmine 130 cm6
            -circonferenza toracica: maschi 150 cm -  femmine  142
        cm
            -circonferenza stinco: maschi 18 cm - femmine 17 cm

            2.  Lo  standard  di razza dell'asino pantesco  ha  le
        seguenti caratteristiche:

            a) area d'origine: Pantelleria;

            b) attitudine: soma e produzione mulina;

            c) caratteri tipici:

          c1) Mantello: morello, baio  oscuro,  e  soggetti  con
       riga mulina, pelo corto e li scio, infarinatura del  muso
       a volte presenti focature attorno ad occhi e naso.
          Addome e faccia interna delle  cosce  bianche.  Scarsi
       crini nella coda.

            c2) Conformazione:
          - testa: piccola, asciutta, con grandi  occhi.  Fronte
       larga, orecchie piccole, mobili e ben portate.
            - Collo: lungo e muscoloso.
            - Petto: largo.
            - Linea dorso lombare: lunga e dritta.
            - Spalla: quasi dritta, forte e di giusta lunghezza.
            - Torace: molto sviluppato.
            - Groppa: larga
            -  Arti:  molto  robusti, muscolosi, con articolazioni
        asciutte e larghe
          - Zoccolo:  di  giuste  proporzioni,  robustissimi  al
       punto da non richiedere ferra tura.

            c3) Temperamento: vivace, nevrile.

            d) dati biometrici:

            -Altezza  al garrese 124 cm nei maschi - 140 cm  nelle
        femmine
            -Circonferenza  torace 135 cm  nei  maschi  -  160  cm
        nelle femmine
            -Cinconferenza stinco 16 cm nei maschi - 20  cm  nelle
        femmine

            3.  Lo  standard  di razza dell'asino ragusano  ha  le
        seguenti caratteristiche:

          a) area di origine: i territori dei comuni di  Ragusa,
       Modica, Scicli e S.Croce Camerina.

            b) attitudine: soma, tiro e produzione mulina

            c) caratteri tipici

            c1)  mantello: baio scuro, con ventre di biscia  o  di
        cervo  esteso  anteriormente e posteriormente  alle  facce
        interne  degli  arti fino ai due terzi dell'avambraccio  e
        della  coscia;  focatura agli occhi, muso  grigio  a  peli
        rasati  ben  delimitato fin sopra le narici con  sfumature
        focate (tollerata la sfocatura); criniera e coda nere.

            c2) conformazione:
            -   testa:  non  pesante,  con  bella  espressione,  a
        profilo  quasi  rettilineo, con  fronte  larga  e  piatta,
        orecchie  ben portate e di giusta lunghezza, occhi  grandi
        a fior di testa;
            -  collo:  ben  attaccato alla testa ed  alle  spalle,
        muscoloso;
            - spalla: lievemente diritta e ben attaccata;
            - garrese: poco rilevato;
            - linea dorso-lombare: diritta;
            - lombi: larghi e bene attaccati;
            - groppa: larga;
            - petto: largo;
            - torace: ben attaccato;
            -  arti:  avambraccio muscoloso, stinco e  pastoia  di
        media lunghezza, garretti larghi;
            - articolazioni: ampie, robuste;
            - andature: normali;
            - appiombi: regolari
            - piede: ben conformato con unghia dura e nera.

            c3) temperamento: nevrile ed energico

          c4) difetti che comportano l'esclusione  dal  Registro
       anagrafico: mantello di verso da quello tipico;  orecchie
       male  attaccate,  occhio  porcino;  muso   nero,   labbra
       cadenti;  prognatismo;   criniera   grigia;   reni   male
       attaccati; spina sacrale molto rilevata; groppa  breve  e
       spiovente;  zoccoli  con  unghia  tenera  e   scheggiosa;
       deficiente sviluppo scheletrico.


            4) dati biometrici (espressi in cm)

            -Altezza  al garrese 138 cm nei maschi - 130 cm  nelle
        femmine
            -Circonferenza torace 135 cm nei maschi -142 cm  nelle
        femmine
            -Cinconferenza stinco 18 cm nei maschi - 17  cm  nelle
        femmine

                                  Art. 3.
                           Tutela e salvaguardia

            1.   La   Regione,   considerata  la   valenza   della
        biodiversità   zootecnica  delle  specie   rispettivamente
        dell'Asino  grigio  siciliano,  dell'Asino  di   Pantesco,
        dell'Asino  ragusano, tutte specie tra i genotipi  ammessi
        al   riconoscimento   delle   razze   popolazioni   equine
        riconducibili  a  gruppi  etnici  locali,  si  propone  di
        conservarne   il   patrimonio   genetico,   culturale    e
        ambientale,   incentivandone   l'impiego   in   tutto   il
        territorio.

            2.   La  Regione  svolge  le  attività  di  tutela   e
        salvaguardia  di  cui  al comma precedente,  favorendo  le
        iniziative pubbliche e private tendenti:

            a)   a  preservare  la  biodiversità  autoctona  delle
        specie;

            b)  ad approfondire e diffondere la conoscenza di tale
        biodiversità;

            c)   all'incremento  della  consistenza  numerica  del
        patrimonio,  tendendo  almeno  al  raggiungimento  di   un
        numero  di  soggetti  tale da consentire  il  mantenimento
        senza  eccessivi  rischi  di  consanguineità,  secondo  le
        indicazioni di organismi scientifici riconosciuti;

            d)  alla  graduale  ricostituzione  e  recupero  delle
        caratteristiche   funzionali  e  morfologiche   essenziali
        proprie  di  queste razze, in connessione con le  funzioni
        produttive  e  con  l'ambiente in cui queste  ultime  sono
        potenzialmente inseribili.

                                  Art. 4.
                    Misure e interventi di salvaguardia

            1.  La Regione, allo scopo di favorire la tutela delle
        specie  a  rischio  di  estinzione del  dell'Asino  grigio
        siciliano,  dell'Asino di Pantesco e  dell'Asino  ragusano
        promuove  la  cultura dell'utilizzo e la diffusione  delle
        specie equine concedendo:

            a)  contributi,  fino  al cinquanta  per  cento  della
        spesa  ritenuta  ammissibile, a favore  di  iniziative  di
        produttori  e  associazioni di allevatori, ad  università,
        istituti    di   ricerca,   enti   pubblici   e   privati,
        organizzazioni  per  la  realizzazione  di   progetti   di
        ricerca   applicata  e  di  progetti  pilota  nel  settore
        zootecnico   volti  allo  sviluppo  del  loro  allevamento
        estensivo,  alla  tutela  della loro  igiene  e  del  loro
        benessere;

            b)  contributi, nella misura di euro centocinquanta  a
        capo,   per   la   nascita   e  il   mantenimento   almeno
        quinquennale  di  capi delle specie  di  cui  al  presente
        comma anche in età riproduttiva;

            c)  contributi  per il primo acquisto  di  stalloni  e
        fattrici   registrati  nel  libro  genealogico  dell'Asino
        grigio  siciliano,  dell'Asino di  Pantesco  e  dell'Asino
        ragusano  , nei limiti del cinquanta per cento nelle  zone
        svantaggiate  e del quaranta per cento nelle  altre  zone,
        delle   spese   ritenute   ammissibili   dalle   normative
        comunitarie.

                                  Art. 5.
                        Incentivi per la diffusione

            1.  La  Regione  concede agli stessi soggetti  di  cui
        all'articolo  4, lettera a), contributi fino  al  quaranta
        per cento della spesa ammissibile finalizzati:

            a)  alla diffusione del loro utilizzo come animali  da
        compagnia per un turismo ecocompatibile;

            b) alla pratica del trekking someggiato;

            c)  alla  realizzazione  di  spettacoli  e  iniziative
        culturali   in  cui  le  tre  specie  di  asini   di   cui
        all'articolo  precedente abbiano il ruolo di collaboratore
        e  di supporto tecnico logistico all'uso dell'animale  nei
        momenti ricreativi;

            d)  al loro utilizzo come compagnia ideale per bambini
        e anziani, nelle campagne;

            e)  alla  diffusione dell' ippoterapia e onoterapia  a
        favore dei diversamente abili;

            f)   alla   conoscenza   delle  eccezionali   capacità
        organolettiche  e  nutritive del  latte  d'asina  e  delle
        indicazioni   terapeutiche   in   particolari   casi    di
        allattamento alternativo a quello materno;

            g)  a  favorire iniziative imprenditoriali nel settore
        della cosmesi che utilizzino il latte d'asina;

            h)  alla  produzione e distribuzione del latte d'asina
        ;

            i)  alla  realizzazione di mostre e rassegne  e  rodei
        equestri;

            l)  al loro utilizzo come regolatori delle vegetazioni
        infestanti.

            2.  La  Regione acquisisce la proprietà dei  risultati
        scientifici  dei  progetti  di  cui  al  comma  1   e   ne
        garantisce l'accessibilità agli operatori del settore.

                                  Art. 6.
                        Interventi sulle strutture

            1.  Agli  allevatori  ed  agli imprenditori  agricoli,
        singoli  ed  associati,  vengono  concessi  contributi  in
        conto  capitale  nella misura massima  del  40  per  cento
        nelle  zone  svantaggiate e del 30 per cento  nelle  altre
        zone,   rispetto  ai  costi  ritenuti  ammissibili   dalla
        normativa comunitaria per:

            a)  costruzione o ristrutturazione di ricoveri per  le
        specie  Asino  grigio siciliano, Asino  di  Pantelleria  e
        Asino ragusano;

            b)  costruzione  o  ristrutturazione  di  staccionate.
        recinti  ed abbeveratoi che agevolino il loro mantenimento
        allo stato brado;

            c)   realizzazione  di  stazioni  di  monta   naturale
        pubblica  e  privata, fino al limite massimo  del  30  per
        cento   dei   costi   ammissibili,   anche   nelle    zone
        svantaggiate;

            d) miglioramento di pascoli e prati-pascoli;

            e)   acquisto   di   attrezzature   tecnologiche   che
        migliorino  le attività di censimento e dialogo telematico
        fra gli allevatori e le strutture di studio e ricerca.

                                  Art. 7.
               Comitato tecnico regionale per la tutela e la
                              valorizzazione
            dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e
                            dell'Asino ragusano

            1.  È  istituito, presso l'Assessorato regionale delle
        risorse   agricole  e  alimentari,  il  Comitato   tecnico
        regionale  per la tutela e la valorizzazione delle  specie
        equine dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco  e
        dell'Asino ragusano.

            2.  Il  Comitato tecnico regionale di cui al  comma  1
        opera   con  criteri  oggettivi  di  valutazione,  secondo
        metodologie   trasparenti  e  non   discriminatorie,   che
        vengono  sancite  nel  proprio  regolamento  interno.   E'
        composto:

            a)  dall'Assessore regionale delle risorse agricole  e
        alimentari  o un funzionario delegato, con la funzione  di
        presidente;

            b)  da  un  rappresentante  dell'  ARAS  (Associazione
        regionale   allevatori  della  Sicilia)  designato   dalla
        stessa associazione;

            c)  da  un rappresentante dell'Istituto regionale  per
        l'incremento ippico della Sicilia;

            d)  da  due  veterinari esperti del settore, designati
        dall'Ordine regionale dei veterinari;

            e)   da   un   rappresentante  delle  tre   Università
        siciliane;

            f)  da  un ricercatore universitario della Facoltà  di
        veterinaria  dell'Università  di  Messina  designato   dal
        preside della facoltà;

            g)  da due rappresentanti delle associazioni di tutela
        delle specie equine e asinine operanti in Sicilia.

            3. Il Comitato tecnico regionale:

            a)   elabora   e  propone  annualmente   alla   Giunta
        regionale un programma regionale degli interventi  per  la
        tutela,  salvaguardia e diffusione delle specie a  rischio
        di  estinzione  dell'Asino  grigio  siciliano,  dell'Asino
        Pantesco e dell'Asino ragusano;

            b)  esprime  il  parere obbligatorio  sui  criteri  di
        riparto dei contributi previsti dalla presente legge;

            c)   approva  semestralmente  la  relazione  sui  dati
        statistici  rilevati dall'anagrafe regionale delle  specie
        equine a rischio di estinzione, di cui all'articolo  8,  e
        di  tutte  le azioni tese al raggiungimento delle finalità
        della presente legge

            4.   Ai   componenti   del  Comitato   è   corrisposta
        un'indennità di presenza stabilita dalla Giunta  regionale
        su  proposta  dell'Assessore per  le  risorse  agricole  e
        alimentari.

                                 Art. 8 .
            Istituzione dei registri anagrafici regionali delle
                      specie a rischio di estinzione
         dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino di Pantelleria e
                            dell'Asino ragusano

            1.  L'Associazione regionale allevatori della  Sicilia
        istituisce  e  tiene  il  registro  anagrafico   regionale
        dell'Asino   grigio  siciliano,  dell'Asino   Pantesco   e
        dell'Asino  ragusano  , in cui sono annotati  gli  animali
        riproduttori  della  razza  con  l'indicazione  dei   loro
        ascendenti e i nuovi nati. Ogni animale riproduttore  deve
        essere  identificato con un appropriato ed idoneo  sistema
        di identificazione elettronica.

            2.  Il  registro  anagrafico è  regolato  da  apposito
        disciplinare   regolante  le   modalità   di   tenuta   ed
        organizzazione,   nonché   le   caratteristiche    fisico-
        morfologiche  caratterizzanti le specie dell'Asino  grigio
        siciliano, dell'Asino Pantesco e dell'Asino ragusano

            3.  Il  disciplinare  di cui al  comma  3  è  proposto
        dall'ARAS ed è approvato dalla Giunta regionale.

                                  Art. 9.
         Istituzione della Banca regionale della risorsa genetica
                delle specie equine a rischio di estinzione

            1.  Al  fine  di  garantire  la  tutela,  mediante  la
        conservazione  delle  risorse  genetiche,   delle   specie
        equine dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco  e
        dell'Asino ragusano, è istituita la Banca regionale  della
        risorsa   genetica  delle  specie  equine  a  rischio   di
        estinzione,  presso  l'Istituto  per  l'incremento  ippico
        regionale, di seguito denominata Banca.

            2.  La  Banca  svolge  tutte le operazioni  dirette  a
        salvaguardare   il   materiale  in  essa   conservato   da
        qualsiasi   forma   di   contaminazione,   alterazione   e
        distruzione.

            3.  Nella  Banca  confluiscono  le  risorse  genetiche
        delle specie iscritte.

            4.  Entro novanta giorni dall'entrata in vigore  della
        presente   legge,   la  Giunta  regionale,   su   proposta
        dell'Assessore  regionale  per  le  risorse  agricole   ed
        alimentari,  emana apposito regolamento che disciplina  il
        funzionamento della Banca.

                                 Art. 10.
         Rete di conservazione e sicurezza delle risorse genetiche

            1.  E'  istituita la Rete di conservazione e sicurezza
        delle  risorse  genetiche,  di  seguito  denominata  Rete,
        gestita e coordinata dall'ARAS.

            2.  Della  Rete  fanno parte di diritto i  coltivatori
        custodi  di cui all'articolo 8 e la Banca regionale  della
        risorsa genetica delle specie a rischio di estinzione,  di
        cui all'articolo 9.

            3.  Alla  Rete  possono aderire  soggetti  pubblici  e
        privati   secondo   le  modalità  previste   da   apposito
        regolamento.

            4.  La  Rete svolge ogni attività diretta a  mantenere
        in  vita  le  risorse genetiche a rischio  di  estinzione,
        attraverso  la  conservazione ex  situ  e  in  situ,  e  a
        incentivarne la circolazione.

            5.  Al fine di garantire un uso durevole delle risorse
        genetiche  è  consentita, tra gli aderenti alla  Rete,  la
        circolazione, senza scopo di lucro, in ambito  locale,  di
        una  modica  quantità  di  materiale  genetico,  volta  al
        recupero,  mantenimento  e  riproduzione  delle  specie  a
        rischio   di   estinzione  dell'Asino  grigio   siciliano,
        dell'Asino Pantesco dell'Asino ragusano .

            6.  Con  apposito  regolamento  redatto  dal  Comitato
        tecnico   regionale  di  cui  all'articolo   7,   proposto
        dall'Assessore   competente  ed   emanato   dalla   Giunta
        regionale, sono definite:

            a)  la  modica  quantità con riferimento alla  singola
        specie;

            b)   le   modalità  di  circolazione   del   materiale
        genetico.

                                 Art. 11.
             Riproduzione delle specie a rischio di estinzione

            1.   La   riproduzione  delle  specie  a  rischio   di
        estinzione   dell'Asino   grigio   siciliano,   dell'Asino
        Pantesco e dell'Asino ragusano è disciplinata dalla  Legge
        15  gennaio  1991,  n. 30, e dal decreto  ministeriale  19
        luglio   2000,   n.   403,  e  successive   modifiche   ed
        integrazioni.

            2.  L'Assessorato regionale delle risorse agricole  ed
        alimentari,   entro  centoventi  giorni  dall'entrata   in
        vigore  della presente legge, provvede all'adozione  degli
        atti  previsti dal decreto ministeriale n. 403 del 2000  e
        successive modifiche ed integrazioni.

                                 Art. 12.
                        Monitoraggio e valutazione

            1.  A  partire dal secondo anno dall'entrata in vigore
        della  presente  legge, entro il primo  semestre  di  ogni
        anno,  la  Giunta  regionale  trasmette  alla  commissione
        legislativa     permanente    competente    dell'Assemblea
        regionale  siciliana  una  relazione  a  consuntivo,   con
        informazioni  documentate  sulle  attività   svolte,   con
        particolare riferimento a:

            a)  iniziative assunte da soggetti pubblici o  privati
        tendenti   a   preservare  e  ricostituire  il  patrimonio
        naturalistico   delle   specie   equine   a   rischio   di
        estinzione,  a  diffonderne la  conoscenza,  il  rispetto,
        l'uso e la valorizzazione dei prodotti;

            b)    iniziative   volte   alla   tutela    ed    alla
        valorizzazione di tali risorse assunte direttamente;

            c)  istituzione  della  Banca della  risorsa  genetica
        delle  specie  a rischio di estinzione di cui all'articolo
        9;

            d)   realizzazione  della  Rete  di  conservazione   e
        sicurezza delle risorse genetiche di cui all'articolo 10;

            e)     sviluppo    del    rilancio    produttivo     e
        commercializzazione delle specie da tutelare e  conservare
        iscritte   nel  registro  regionale  anagrafico   di   cui
        all'articolo   8  con  dati  statistici  sulle   quantità,
        sull'andamento  anagrafico di ogni singola  specie,  sulla
        distribuzione territoriale e sugli utilizzi.

                                 Art. 13.
                           Compiti di vigilanza

            1.   Il  compito  di  vigilare  sull'osservanza  della
        presente  legge  è  demandato  al  Corpo  Forestale  della
        Regione,  agli  organi  di polizia  locale,  a  quelli  di
        vigilanza sulla caccia.

                                 Art. 14.
                                 Sanzioni

            1.  La  Regione vigila, mediante le proprie strutture,
        sul  corretto utilizzo dei contributi concessi sulla  base
        della presente legge.

            2.  In  caso di violazione degli obblighi di cui  alla
        presente  legge,  la Regione dispone la  revoca  immediata
        dei  finanziamenti, la restituzione delle somme  percepite
        con  gli  interessi di legge, ferme restando  le  sanzioni
        amministrative e penali previste dalle leggi.

                                 Art. 15.
                             Norma finanziaria

            1.   Agli   oneri   derivanti  dall'attuazione   della
        presente legge valutati in euro 2.000.000,00 per gli  anni
        2018,  2019  e  2020 ciascuno, si provvede con  somme  del
        bilancio della Regione.

                                 Art. 16.
                               Norma finale

            1.  La  presente legge sarà pubblicata nella  Gazzetta
        ufficiale della Regione siciliana.

            2. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla  e
        di farla osservare come legge della Regione.