Attuale
21 feb 2018 Annunzio assegnazione Seduta n. 20 AULA
Storico
06 feb 2018 Annunziato Seduta n. 15 AULA
20 feb 2018 Assegnato per esame Commissione TERZA
20 feb 2018 Assegnato per parere Commissione QUARTA
20 feb 2018 Assegnato per parere Commissione UE
RELAZIONE DEL DEPUTATO PROPONENTE Onorevoli colleghi, in un convegno svoltosi a Verona al Vinitaly sull'agricoltura in generale è emerso che l'allevamento dell'asino, se condotto con determinazione e professionalità, può essere motore di ulteriore sviluppo per la nostra Regione. L'Asino (Equus asinus domesticus) è stato da sempre impiegato dall'uomo per il tiro, per la sella e soprattutto per il basto, animale molto rustico, presenta un carattere docile, paziente e riservato. Un tempo molto diffuso, è andato via via scomparendo a causa della crescente meccanizzazione dei lavori in campagna. Negli ultimi anni è stato oggetto di crescente interesse, a causa dell'onoterapia (pratica che utilizza l'asino come strumento terapeutico per rimettere in moto i sentimenti e il piacere della comunicazione emotiva) e della riscoperta del latte di asina, prezioso alimento dalle caratteristiche organolettiche molto vicine al latte materno e quindi molto indicato per i bambini con allergie alimentari. Questo disegno di legge, scritto a più mani e per questo voglio ringraziare Luigi Liotta e Biagina Chiofalo dell'Università di Messina, tenta di avviare la protezione delle 3 razze autoctone asinine che potrebbero essere a rischio estinzione se non si avviano le misure necessarie, stabilendo innanzi tutto i valori medi dei parametri morfologici a cominciare dall'Asino grigio siciliano le cui origini, che partono dalla popolazione asinina Grigio Siciliano' comunemente conosciuta anche come Ferrante', sono molto antiche. Qualche notizia troviamo nel Chicoli (1870) quando, nel suo testo Riproduzione, Allevamento e Miglioramento degli animali domestici in Sicilia', parla della presenza in Sicilia di due razze asinine: una razza comune (siciliana) da lavoro, di piccola taglia, con mantello non uniforme ma con le regioni inferiori del corpo costantemente bianche e la razza di Pantelleria, da sella, appannaggio delle scuderie aristocratiche. Più avanti il Mascheroni (1927) a proposito dell'asino siciliano considera due sotto-razze, quella delle province orientali (simile all'asino Pugliese - Martina Franca) e quella delle province occidentali (vicina all'asino Pantesco), e lo descrive come un soggetto di piccola taglia dal mantello esclusivamente bigio e dalle fattezze che non raggiungono l'eleganza e la perfezione di quello di Pantelleria. Nell'ambito di un monitoraggio condotto in Sicilia dalla sezione di Zootecnica e Nutrizione animale dell'Università di Messina sulla consistenza dell'asino grigio siciliano, finalizzato al recupero e al rilancio di questa risorsa genetica, è stata accertata una presenza dello stesso che si aggira sui 100 esemplari, di età compresa tra 4 mesi e 14 anni, caratterizzati da notevole rusticità e frugalità, abituati a vivere allo stato brado, dividendo il pascolo con altre popolazioni animali autoctone. L'Asino di Pantelleria, antica razza originaria dell'isola di Pantelleria (noto già nel I secolo a.C.), dove era molto diffuso fino a qualche decennio fa. Molto forte, l'asino di Pantelleria riusciva a trasportare carichi pesantissimi lungo i sentieri dell'isola. In passato questa razza rappresentava per la sua isola d'origine e per il circondario della provincia di Trapani un'importante risorsa; i suoi ibridi (muli) erano molto apprezzati anche all'estero. Ci sono stati periodi in cui nell'isola venivano organizzate gare di velocità su pista e questa razza veniva preferita al cavallo per la sua cavalcatura comoda e rapida su tutti i tipi di terreno. Per vari motivi si è arrivato alla sua quasi totale estinzione. Si tratta di asini molto robusti, dall'andatura veloce e sicura soprattutto in discesa in mezzo ai ciottoli, grazie alla naturale andatura ad ambio (avanza contemporaneamente gli arti dello stesso lato), la comodissima cavalcatura e la precocità dello sviluppo, la grande resistenza alle condizioni estreme di disagio compresa la mancanza di acqua potabile, la sua intelligenza: sono queste le caratteristiche principali di questo animale che per tanti secoli ha accompagnato la vita e il lavoro degli abitanti di Pantelleria. Infine l'Asino ragusano originario dei territori dei Comuni di Ragusa, Modica, Comiso, Scicli e S.Croce Camerina, razza di recente costituzione: è stata infatti ufficialmente riconosciuta nel 1953, quando, attraverso lavori di selezione, l'Istituto di Incremento Ippico di Catania (che tiene il Registro anagrafico) riuscì a fissare alcune caratteristiche-tipo. Gli asini presenti da sempre in Sicilia erano riconducibili all'asino di Pantelleria, diffuso in provincia di Trapani ed alla razza siciliana'comunemente detta ed estesa in tutto il territorio insulare. Le due razze' incrociate tra di loro e con l 'asino di Martina Franca, con qualche insanguamento dell'Asino Catalano, diedero, seguendo una serie di incroci a più vie, alcuni prodotti molto validi. A seguito di questi incroci, soprattutto in provincia di Ragusa, si trovarono soggetti dalle buone caratteristiche di sviluppo e conformazione. Si lavorò molto su questi soggetti incrociandoli in stretta consanguineità per cercare di fissare in maniera piuttosto rapida, il complesso dei caratteri veramente pregevoli ancora oggi riscontrabili. (Istituto di Incremento Ippico di Catania). Si adatta con facilità ai climi rigidi e in passato è stato anche utilizzato nel Nord Europa. Temperamento nevrile ed energico. Attitudini: soma, tiro e produzione mulattiera. I suoi muli sono stati utilizzati con successo dalle truppe alpine negli ultimi conflitti. Onorevoli colleghi, abbiamo voluto fare una panoramica delle uniche tre razze asinine rimaste che con questo disegno di legge vogliamo proteggere e che possono diventare momento di crescita economica alla luce del costante aumento della domanda sia da parte di soggetti che li utilizzano per terapie medico sociali, sia per il loro latte un prezioso alimento utile contro le allergie che colpiscono ogni anno in Italia da 10.000 a 15.000 bambini Il latte d'asina è il latte animale che si avvicina maggiormente al latte umano, sia come composizione che per caratteristiche organolettiche e quindi rappresenta l'unica alternativa naturale ai prodotti commerciali surrogati del latte materno quali il latte di soia' e il latte idrosilato'. Con questo disegno di legge si vogliono mettere a punto iniziative finalizzate: 1- ad avviare un sistema di allevamento razionale per la produzione di latte di asina, siamo convinti che il raggiungimento di tale obiettivo permetterebbe di fornire un alimento prezioso al consumatore, di fornire agli allevatori un reddito integrativo derivante dalla vendita del latte (al momento è possibile effettuare soltanto la vendita diretta in azienda) e, conseguentemente, di salvaguardare le razze asinine Grigio siciliano' Ragusana' e Pantesca' che andrebbero ad assumere un'identità di animali da reddito. 2- Ad introdurre la concessione di agevolazioni e contributi per alcuni utilizzi degli stessi ed in particolare: a) onoterapia e ippoterapia: sfruttando le caratteristiche fisiche e comportamentali dell'Asino Grigio siciliano, dell'Asino di Pantesco e dell'Asino ragusano è possibile offrire preziosi servizi non solo per la riabilitazione e cura degli handicap, ma soprattutto a favore di quelle persone, in particolare bambini, che avvertono l'esigenza di superare problemi di relazione e socializzazione più attinenti alla sfera affettiva ed emozionale, con risultati che compaiono velocemente e possono essere documentati. L'onoterapia e l'ippoterapia offrono programmi per l'introduzione graduale e sistematica di animali selezionati ed addestrati nelle immediate vicinanze di un individuo, o di gruppi di individui, per scopi terapeutici. Il bambino o l'adulto hanno con esse l'opportunità di sviluppare in pieno il loro potenziale: sviluppare la personalità, le attività cognitive, la mobilità, le funzioni della mano, il linguaggio e la comunicazione, e soprattutto l'autoconsiderazione, attraverso un tipo di rapporto rassicurante che supera lo stress continuo della valutazione, del giudizio, della contraddizione. Gli stessi servizi sociali comunali potrebbero essere opportunamente orientati verso questa finalità; b) utilizzo agro-turistico: le tre specie equine presentano una grande potenzialità per favorire la crescita di attività turistiche, soprattutto quel settore turistico che si rivolge alle zone interne, ai bambini e agli adolescenti. Le escursioni in groppa agli asini possono costituire un vero business della domanda su percorsi semplici, anche lungo le spiagge, fino a percorsi più impegnativi ma sempre molto lenti e adatti a creare un giusto rapporto; c) promozione del consumo di latte d'asina per usi alimentari, terapeutici e dietetici e nel settore della cosmesi: il latte vaccino è l'alimento più frequentemente responsabile di allergie gastrointestinali. La normale terapia è, fondamentalmente, dietetica e si basa sulla esclusione delle proteine del latte vaccino. Sono attualmente disponibili tipi di latte prodotti dalle industrie alimentari che si basano sulla idrolisi delle proteine del latte, rendendole meno antigeniche, ma il loro elevato costo e la scarsa palatabilità possono costituire un problema per le famiglie ed i bambini. Il latte materno (raccolto e conservato in banche del latte) costituirebbe l'alternativa ideale, ma in Italia la sua disponibilità è molto limitata. La ricerca scientifica ha dimostrato che il latte d'asina è l'alimento di origine animale con le caratteristiche organolettiche più vicine al latte materno e può costituire il trattamento d'elezione in bambini con allergie alimentari nei primi mesi di vita, soggetti che spesso non rispondono ad altre terapie. Alcuni componenti presenti nel latte d'asina sono di grande utilizzo nel settore della cosmesi; d) trekking someggiato: è un modo nuovo quanto antico di passeggiare verso mete che raggiungono il cuore delle emozioni. Passeggiare, camminare nella lentezza dei movimenti del corpo e del pensiero. Camminare laddove le osservazioni si intersecano e si uniscono formando pulsazioni, in cui si sprigiona la positività non di un andare per arrivare ma di un procedere per scoprire in ogni momento le bellezze dell'intorno. ---O--- DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA PARLAMENTARE Art. 1. Finalità 1. La Regione riconosce l'esistenza di un interesse generale alla preservazione e alla tutela delle seguenti specie locali e autoctone, sotto il profilo economico, scientifico e culturale, delle popolazioni equine di eccezionale valore naturalistico minacciate di estinzione: a) asino grigio siciliano; b) asino di Pantesco; c) asino ragusano. 2. La presente legge è finalizzata alla preservazione, salvaguardia e tutela delle specie equine autoctone, esistenti in Sicilia e minacciate di estinzione, asino grigio siciliano, asino Pantesco e asino ragusano, da allevare nelle zone di origine o in altre zone del territorio sardo. Art. 2. Standard di razza 1. Lo standard di razza dell'asino grigio siciliano ha le seguenti caratteristiche: a) area di origine: i territori dei Comuni di Ragusa, Modica, Scicli e S.Croce Camerina; b) attitudine: soma, tiro e produzione mulina; c) caratteri tipici: c1) mantello: baio scuro, con ventre grigio chiaro esteso anteriormente e posteriormente alle facce interne degli arti fino ai due terzi dell'avambraccio e della coscia; focatura agli occhi, infarinatura del muso con peli rasati ben delimitato fin sopra le narici con sfumature focate; criniera e coda nere. c2) conformazione: - testa: non pesante, con bella espressione, a profilo quasi rettilineo, con fronte larga e piatta, orecchie ben portate e di giusta lunghezza, occhi grandi a fior di testa - collo: ben attaccato alla testa ed alle spalle, muscoloso; - spalla: lievemente diritta e ben attaccata; - garrese: poco rilevato; - linea dorso-lombare: diritta; - lombi: larghi e bene attaccati; - groppa: larga; - petto: largo; - torace: ben attaccato; - arti: avambraccio muscoloso, stinco e pastoia di media lunghezza, garretti larghi; - articolazioni: ampie, robuste; - andature: normali; - appiombi: regolari - piede: ben conformato con unghia dura e nera. c3) temperamento: nevrile ed energico. d) dati biometrici: (espressi in cm) -altezza al garrese 138 cm nei maschi - 130 cm nelle femmine -circonferenza torace 150 cm nei maschi - 142 cm nelle femmine -cinconferenza stinco 18 cm nei maschi - 17 cm nelle femmine -altezza al garrese: maschi 138 cm - femmine 130 cm6 -circonferenza toracica: maschi 150 cm - femmine 142 cm -circonferenza stinco: maschi 18 cm - femmine 17 cm 2. Lo standard di razza dell'asino pantesco ha le seguenti caratteristiche: a) area d'origine: Pantelleria; b) attitudine: soma e produzione mulina; c) caratteri tipici: c1) Mantello: morello, baio oscuro, e soggetti con riga mulina, pelo corto e li scio, infarinatura del muso a volte presenti focature attorno ad occhi e naso. Addome e faccia interna delle cosce bianche. Scarsi crini nella coda. c2) Conformazione: - testa: piccola, asciutta, con grandi occhi. Fronte larga, orecchie piccole, mobili e ben portate. - Collo: lungo e muscoloso. - Petto: largo. - Linea dorso lombare: lunga e dritta. - Spalla: quasi dritta, forte e di giusta lunghezza. - Torace: molto sviluppato. - Groppa: larga - Arti: molto robusti, muscolosi, con articolazioni asciutte e larghe - Zoccolo: di giuste proporzioni, robustissimi al punto da non richiedere ferra tura. c3) Temperamento: vivace, nevrile. d) dati biometrici: -Altezza al garrese 124 cm nei maschi - 140 cm nelle femmine -Circonferenza torace 135 cm nei maschi - 160 cm nelle femmine -Cinconferenza stinco 16 cm nei maschi - 20 cm nelle femmine 3. Lo standard di razza dell'asino ragusano ha le seguenti caratteristiche: a) area di origine: i territori dei comuni di Ragusa, Modica, Scicli e S.Croce Camerina. b) attitudine: soma, tiro e produzione mulina c) caratteri tipici c1) mantello: baio scuro, con ventre di biscia o di cervo esteso anteriormente e posteriormente alle facce interne degli arti fino ai due terzi dell'avambraccio e della coscia; focatura agli occhi, muso grigio a peli rasati ben delimitato fin sopra le narici con sfumature focate (tollerata la sfocatura); criniera e coda nere. c2) conformazione: - testa: non pesante, con bella espressione, a profilo quasi rettilineo, con fronte larga e piatta, orecchie ben portate e di giusta lunghezza, occhi grandi a fior di testa; - collo: ben attaccato alla testa ed alle spalle, muscoloso; - spalla: lievemente diritta e ben attaccata; - garrese: poco rilevato; - linea dorso-lombare: diritta; - lombi: larghi e bene attaccati; - groppa: larga; - petto: largo; - torace: ben attaccato; - arti: avambraccio muscoloso, stinco e pastoia di media lunghezza, garretti larghi; - articolazioni: ampie, robuste; - andature: normali; - appiombi: regolari - piede: ben conformato con unghia dura e nera. c3) temperamento: nevrile ed energico c4) difetti che comportano l'esclusione dal Registro anagrafico: mantello di verso da quello tipico; orecchie male attaccate, occhio porcino; muso nero, labbra cadenti; prognatismo; criniera grigia; reni male attaccati; spina sacrale molto rilevata; groppa breve e spiovente; zoccoli con unghia tenera e scheggiosa; deficiente sviluppo scheletrico. 4) dati biometrici (espressi in cm) -Altezza al garrese 138 cm nei maschi - 130 cm nelle femmine -Circonferenza torace 135 cm nei maschi -142 cm nelle femmine -Cinconferenza stinco 18 cm nei maschi - 17 cm nelle femmine Art. 3. Tutela e salvaguardia 1. La Regione, considerata la valenza della biodiversità zootecnica delle specie rispettivamente dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino di Pantesco, dell'Asino ragusano, tutte specie tra i genotipi ammessi al riconoscimento delle razze popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali, si propone di conservarne il patrimonio genetico, culturale e ambientale, incentivandone l'impiego in tutto il territorio. 2. La Regione svolge le attività di tutela e salvaguardia di cui al comma precedente, favorendo le iniziative pubbliche e private tendenti: a) a preservare la biodiversità autoctona delle specie; b) ad approfondire e diffondere la conoscenza di tale biodiversità; c) all'incremento della consistenza numerica del patrimonio, tendendo almeno al raggiungimento di un numero di soggetti tale da consentire il mantenimento senza eccessivi rischi di consanguineità, secondo le indicazioni di organismi scientifici riconosciuti; d) alla graduale ricostituzione e recupero delle caratteristiche funzionali e morfologiche essenziali proprie di queste razze, in connessione con le funzioni produttive e con l'ambiente in cui queste ultime sono potenzialmente inseribili. Art. 4. Misure e interventi di salvaguardia 1. La Regione, allo scopo di favorire la tutela delle specie a rischio di estinzione del dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino di Pantesco e dell'Asino ragusano promuove la cultura dell'utilizzo e la diffusione delle specie equine concedendo: a) contributi, fino al cinquanta per cento della spesa ritenuta ammissibile, a favore di iniziative di produttori e associazioni di allevatori, ad università, istituti di ricerca, enti pubblici e privati, organizzazioni per la realizzazione di progetti di ricerca applicata e di progetti pilota nel settore zootecnico volti allo sviluppo del loro allevamento estensivo, alla tutela della loro igiene e del loro benessere; b) contributi, nella misura di euro centocinquanta a capo, per la nascita e il mantenimento almeno quinquennale di capi delle specie di cui al presente comma anche in età riproduttiva; c) contributi per il primo acquisto di stalloni e fattrici registrati nel libro genealogico dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino di Pantesco e dell'Asino ragusano , nei limiti del cinquanta per cento nelle zone svantaggiate e del quaranta per cento nelle altre zone, delle spese ritenute ammissibili dalle normative comunitarie. Art. 5. Incentivi per la diffusione 1. La Regione concede agli stessi soggetti di cui all'articolo 4, lettera a), contributi fino al quaranta per cento della spesa ammissibile finalizzati: a) alla diffusione del loro utilizzo come animali da compagnia per un turismo ecocompatibile; b) alla pratica del trekking someggiato; c) alla realizzazione di spettacoli e iniziative culturali in cui le tre specie di asini di cui all'articolo precedente abbiano il ruolo di collaboratore e di supporto tecnico logistico all'uso dell'animale nei momenti ricreativi; d) al loro utilizzo come compagnia ideale per bambini e anziani, nelle campagne; e) alla diffusione dell' ippoterapia e onoterapia a favore dei diversamente abili; f) alla conoscenza delle eccezionali capacità organolettiche e nutritive del latte d'asina e delle indicazioni terapeutiche in particolari casi di allattamento alternativo a quello materno; g) a favorire iniziative imprenditoriali nel settore della cosmesi che utilizzino il latte d'asina; h) alla produzione e distribuzione del latte d'asina ; i) alla realizzazione di mostre e rassegne e rodei equestri; l) al loro utilizzo come regolatori delle vegetazioni infestanti. 2. La Regione acquisisce la proprietà dei risultati scientifici dei progetti di cui al comma 1 e ne garantisce l'accessibilità agli operatori del settore. Art. 6. Interventi sulle strutture 1. Agli allevatori ed agli imprenditori agricoli, singoli ed associati, vengono concessi contributi in conto capitale nella misura massima del 40 per cento nelle zone svantaggiate e del 30 per cento nelle altre zone, rispetto ai costi ritenuti ammissibili dalla normativa comunitaria per: a) costruzione o ristrutturazione di ricoveri per le specie Asino grigio siciliano, Asino di Pantelleria e Asino ragusano; b) costruzione o ristrutturazione di staccionate. recinti ed abbeveratoi che agevolino il loro mantenimento allo stato brado; c) realizzazione di stazioni di monta naturale pubblica e privata, fino al limite massimo del 30 per cento dei costi ammissibili, anche nelle zone svantaggiate; d) miglioramento di pascoli e prati-pascoli; e) acquisto di attrezzature tecnologiche che migliorino le attività di censimento e dialogo telematico fra gli allevatori e le strutture di studio e ricerca. Art. 7. Comitato tecnico regionale per la tutela e la valorizzazione dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e dell'Asino ragusano 1. È istituito, presso l'Assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari, il Comitato tecnico regionale per la tutela e la valorizzazione delle specie equine dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e dell'Asino ragusano. 2. Il Comitato tecnico regionale di cui al comma 1 opera con criteri oggettivi di valutazione, secondo metodologie trasparenti e non discriminatorie, che vengono sancite nel proprio regolamento interno. E' composto: a) dall'Assessore regionale delle risorse agricole e alimentari o un funzionario delegato, con la funzione di presidente; b) da un rappresentante dell' ARAS (Associazione regionale allevatori della Sicilia) designato dalla stessa associazione; c) da un rappresentante dell'Istituto regionale per l'incremento ippico della Sicilia; d) da due veterinari esperti del settore, designati dall'Ordine regionale dei veterinari; e) da un rappresentante delle tre Università siciliane; f) da un ricercatore universitario della Facoltà di veterinaria dell'Università di Messina designato dal preside della facoltà; g) da due rappresentanti delle associazioni di tutela delle specie equine e asinine operanti in Sicilia. 3. Il Comitato tecnico regionale: a) elabora e propone annualmente alla Giunta regionale un programma regionale degli interventi per la tutela, salvaguardia e diffusione delle specie a rischio di estinzione dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e dell'Asino ragusano; b) esprime il parere obbligatorio sui criteri di riparto dei contributi previsti dalla presente legge; c) approva semestralmente la relazione sui dati statistici rilevati dall'anagrafe regionale delle specie equine a rischio di estinzione, di cui all'articolo 8, e di tutte le azioni tese al raggiungimento delle finalità della presente legge 4. Ai componenti del Comitato è corrisposta un'indennità di presenza stabilita dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore per le risorse agricole e alimentari. Art. 8 . Istituzione dei registri anagrafici regionali delle specie a rischio di estinzione dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino di Pantelleria e dell'Asino ragusano 1. L'Associazione regionale allevatori della Sicilia istituisce e tiene il registro anagrafico regionale dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e dell'Asino ragusano , in cui sono annotati gli animali riproduttori della razza con l'indicazione dei loro ascendenti e i nuovi nati. Ogni animale riproduttore deve essere identificato con un appropriato ed idoneo sistema di identificazione elettronica. 2. Il registro anagrafico è regolato da apposito disciplinare regolante le modalità di tenuta ed organizzazione, nonché le caratteristiche fisico- morfologiche caratterizzanti le specie dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e dell'Asino ragusano 3. Il disciplinare di cui al comma 3 è proposto dall'ARAS ed è approvato dalla Giunta regionale. Art. 9. Istituzione della Banca regionale della risorsa genetica delle specie equine a rischio di estinzione 1. Al fine di garantire la tutela, mediante la conservazione delle risorse genetiche, delle specie equine dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e dell'Asino ragusano, è istituita la Banca regionale della risorsa genetica delle specie equine a rischio di estinzione, presso l'Istituto per l'incremento ippico regionale, di seguito denominata Banca. 2. La Banca svolge tutte le operazioni dirette a salvaguardare il materiale in essa conservato da qualsiasi forma di contaminazione, alterazione e distruzione. 3. Nella Banca confluiscono le risorse genetiche delle specie iscritte. 4. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale per le risorse agricole ed alimentari, emana apposito regolamento che disciplina il funzionamento della Banca. Art. 10. Rete di conservazione e sicurezza delle risorse genetiche 1. E' istituita la Rete di conservazione e sicurezza delle risorse genetiche, di seguito denominata Rete, gestita e coordinata dall'ARAS. 2. Della Rete fanno parte di diritto i coltivatori custodi di cui all'articolo 8 e la Banca regionale della risorsa genetica delle specie a rischio di estinzione, di cui all'articolo 9. 3. Alla Rete possono aderire soggetti pubblici e privati secondo le modalità previste da apposito regolamento. 4. La Rete svolge ogni attività diretta a mantenere in vita le risorse genetiche a rischio di estinzione, attraverso la conservazione ex situ e in situ, e a incentivarne la circolazione. 5. Al fine di garantire un uso durevole delle risorse genetiche è consentita, tra gli aderenti alla Rete, la circolazione, senza scopo di lucro, in ambito locale, di una modica quantità di materiale genetico, volta al recupero, mantenimento e riproduzione delle specie a rischio di estinzione dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco dell'Asino ragusano . 6. Con apposito regolamento redatto dal Comitato tecnico regionale di cui all'articolo 7, proposto dall'Assessore competente ed emanato dalla Giunta regionale, sono definite: a) la modica quantità con riferimento alla singola specie; b) le modalità di circolazione del materiale genetico. Art. 11. Riproduzione delle specie a rischio di estinzione 1. La riproduzione delle specie a rischio di estinzione dell'Asino grigio siciliano, dell'Asino Pantesco e dell'Asino ragusano è disciplinata dalla Legge 15 gennaio 1991, n. 30, e dal decreto ministeriale 19 luglio 2000, n. 403, e successive modifiche ed integrazioni. 2. L'Assessorato regionale delle risorse agricole ed alimentari, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge, provvede all'adozione degli atti previsti dal decreto ministeriale n. 403 del 2000 e successive modifiche ed integrazioni. Art. 12. Monitoraggio e valutazione 1. A partire dal secondo anno dall'entrata in vigore della presente legge, entro il primo semestre di ogni anno, la Giunta regionale trasmette alla commissione legislativa permanente competente dell'Assemblea regionale siciliana una relazione a consuntivo, con informazioni documentate sulle attività svolte, con particolare riferimento a: a) iniziative assunte da soggetti pubblici o privati tendenti a preservare e ricostituire il patrimonio naturalistico delle specie equine a rischio di estinzione, a diffonderne la conoscenza, il rispetto, l'uso e la valorizzazione dei prodotti; b) iniziative volte alla tutela ed alla valorizzazione di tali risorse assunte direttamente; c) istituzione della Banca della risorsa genetica delle specie a rischio di estinzione di cui all'articolo 9; d) realizzazione della Rete di conservazione e sicurezza delle risorse genetiche di cui all'articolo 10; e) sviluppo del rilancio produttivo e commercializzazione delle specie da tutelare e conservare iscritte nel registro regionale anagrafico di cui all'articolo 8 con dati statistici sulle quantità, sull'andamento anagrafico di ogni singola specie, sulla distribuzione territoriale e sugli utilizzi. Art. 13. Compiti di vigilanza 1. Il compito di vigilare sull'osservanza della presente legge è demandato al Corpo Forestale della Regione, agli organi di polizia locale, a quelli di vigilanza sulla caccia. Art. 14. Sanzioni 1. La Regione vigila, mediante le proprie strutture, sul corretto utilizzo dei contributi concessi sulla base della presente legge. 2. In caso di violazione degli obblighi di cui alla presente legge, la Regione dispone la revoca immediata dei finanziamenti, la restituzione delle somme percepite con gli interessi di legge, ferme restando le sanzioni amministrative e penali previste dalle leggi. Art. 15. Norma finanziaria 1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge valutati in euro 2.000.000,00 per gli anni 2018, 2019 e 2020 ciascuno, si provvede con somme del bilancio della Regione. Art. 16. Norma finale 1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana. 2. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.